Vista su Bristol, Regno Unito

Redazione

Vuoi dare una spinta alla tua azienda? In queste città trovi pane per i tuoi denti

Tempo di lettura:  5 Minuti

Abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento 6 città, da Shanghai a Bristol, che hanno concentrato la loro attenzione sulle aziende internazionali, offrendo innumerevoli vantaggi alle società che hanno intenzione di espandersi all’estero

 

Le città protagoniste di questo articolo si stanno dando da fare per entrare nell’elenco dei luoghi perfetti per fare business. Ma come? Mettendo a disposizione offerte allettanti, come uffici arredati flessibili (quali sono i Paesi più virtuosi in questo senso, secondo te?), incentivi finanziari e stili di vita che consentono di attrarre e trattenere i migliori talenti globali. Fantastico, no?

Bristol  

Bristol sta aprendo così tanto la strada alla scena delle start-up mondiali che, secondo una ricerca pubblicata di recente dall’agenzia di marketing Yours Sincerely, è il posto migliore in cui aprire un’attività nel Regno Unito.  

Grazie agli ottimi collegamenti con i mezzi di trasporto, la città del sud-ovest dell’Inghilterra è "vicina" al Galles, a Londra e alla regione sud-orientale. 

Considerando la velocità della connessione Internet, i tempi del tragitto casa-lavoro, il numero di startup già presenti e il fatto, non trascurabile, che le postazioni di lavoro sono il 56% più economiche in media rispetto a Londra (tutti dati confermati dallo studio), non stupisce che sia in cima alla lista. Regus vanta ben 5 centri in città e 3 nelle aree circostanti.  

Will Keenan dell’azienda O’Neill & Brennan, che a gennaio dello scorso anno ha deciso di trasferire l’ufficio di Cheltenham in una nuova struttura di Regus a Bristol, l’ha definita una  "città vivace" .

Secondo Will Keenan, la crescita della sua azienda, così evidente da portarla ad aprire un altro ufficio inRegus Cardiff e a predisporre l’apertura di un nuovo ufficio in una delle sue sedi di Exeter, è da ricondurre alla flessibilità offerta dalla collaborazione con Regus.

"Dopo esserci trasferiti a Bristol, siamo cresciuti anno dopo anno raggiungendo un giro d’affari di 2 milioni di sterline nel primo anno", spiega l’imprenditore, che conclude sottolineando che le nuove sedi sono pronte a cogliere nuove opportunità commerciali, che, secondo le stime, dovrebbero raddoppiare fino a raggiungere i 4 milioni di sterline quest’anno. 

Shanghai

Il boom economico cinese degli ultimi decenni è innegabile, come è altrettanto innegabile che Shanghai sia la città di riferimento per tutte le aziende che vogliono entrare a far parte della storia di successo della Cina.

La Free Trade Zone di Shanghai (SFTZ) , lanciata nel 2013, è un’area immersa nella Cina continentale in cui vigono politiche economiche liberali simili a quelle di Hong Kong. Quest’area esercita un forte potere attrattivo per tantissime aziende straniere, che non sono più tenute a investire il 15% entro 3 mesi e il 100% entro 2 anni.

Non è un caso, dunque, che lo scorso anno la società mineraria Anglo American abbia deciso di trasferire la sua sede cinese da Pechino a Shanghai. Heike Truöl, direttrice dei servizi commerciali dell’azienda, spiega: "Ciò che ci ha spinti a creare un’entità aziendale locale in Cina e a trasferire il nostro ufficio da Pechino a Shanghai è l’importanza di costruire rapporti più stretti con la maggior parte dei nostri clienti, fornitori/provider di servizi e parti interessate del settore, che si trovano in questa regione così strategica".

San Paolo

San Paolo, una delle città più ricche del mondo, entra in questa classifica come centro commerciale e industriale leader dell’America Meridionale, scelto come base da un gran numero di banche mondiali, nonché da aziende del calibro di Netflix. Non dimentichiamo poi che la città latino americana è ricchissima di startup e ospita un campus di Google.

Odgers Interim, azienda specializzata nella fornitura di manager ad interim, ha colto al volo l’opportunità di lanciare la sua offerta di servizi nella metropoli in seguito alla promulgazione da parte del governo brasiliano di leggi sul lavoro più "rilassate" in materia di assunzione part-time.

Chi meglio di Luiz Wever, socio dirigente e amministratore delegato di Odgers Interim e Odgers Berndtson in Brasile, può spiegare questa scelta? "La digitalizzazione di un gran numero delle aziende più grandi della città, gestite a livello familiare (come da tradizione), ha portato alla nascita di una vivace "gig economy" di professionisti, che ha fornito le condizioni perfette per favorire l’espansione".

Luiz Wever continua affermando che la trasformazione digitale è diventata la parola d’ordine per l’ambiente aziendale di San Paolo, sia nel settore dei beni di consumo sia in quello della produzione industriale: "Sono sempre di più le aziende a conduzione familiare di grandi dimensioni che desiderano sviluppare e implementare strategie di trasformazione digitale affidandosi temporaneamente a professionisti esperti, senza dover essere costrette a tenerli nel loro organico anche dopo la conclusione del progetto".

Dallas

Dallas, città da sempre associata al settore petrolifero, si sta costruendo rapidamente una reputazione come Silicon Valley del Sud. La "Silicon Prairie", come è stata definita, ospita il maggior numero di lavoratori tecnologici negli Stati Uniti meridionali e occupa il sesto posto nella classifica delle 20 città più tecnologiche. Cosa attrae maggiormente le aziende? Sicuramente, l’assenza di un’imposta statale sul reddito, la presenza di aeroporti internazionali e di una forza lavoro variegata e, infine, il prezzo medio di acquisto di proprietà immobiliari piuttosto basso.

Come conferma Zoe Morris, chief operations officer di Frank Recruitment Group, agenzia di reclutamento nel settore tecnologico globale che ha aperto il suo ufficio di Dallas nel 2017, "Dallas con il suo 4,1% vanta uno dei tassi di crescita dell’occupazione più alti del Paese. Non stupisce, dunque, che stia calamitando l’attenzione di tantissimi straordinari talenti, in particolare laureati e Millennial, che ritengono che l’area possa aiutarli a sviluppare le loro carriere. Questo, di rimando, aiuta le aziende a trovare quelle competenze di cui hanno assolutamente bisogno per competere (e sopravvivere) nel mondo degli affari moderno".

Amsterdam

I Paesi Bassi hanno conquistato il terzo posto nella classifica dei primi 10 migliori Paesi per il business globale del 2018 secondo Forbes. La prestigiosa rivista di economia ha apprezzato l’apertura economica, la competenza nell’uso dell’inglese e la posizione strategica per l’accesso ai mercati europei.

Amsterdam è una città indubbiamente globale, in cui la maggior parte dei residenti parla inglese, e un indiscusso hub commerciale dell’intero continente europeo.

Pensavi che Frank Recruitment si sarebbe fatta sfuggire l’occasione di aprire una sede nella capitale dei Paesi Bassi? Assolutamente no, infatti ha provveduto lo scorso anno. Zoe Morris spiega che, nonostante Amsterdam sia completamente diversa da Dallas, le due città condividono molti aspetti che contribuiscono a renderle due ottimi luoghi in cui lavorare, come l’eccellente supporto dato alle aziende e la solidissima scena tecnologica.

"I luoghi in cui stabiliamo le nostre sedi devono offrire uno standard di vita eccezionale al nostro personale. Questa è una nostra priorità e devo dire che Amsterdam, con la sua capacità di offrire un ottimo equilibrio lavoro-vita privata, è all’altezza delle nostre aspettative".

Johannesburg

Il governo e l’economia relativamente stabili del Sudafrica hanno contribuito a farlo emergere come porta di ingresso per gli affari in Africa, un continente che è stato protagonista negli ultimi anni di un boom nel commercio e nello sviluppo.

Quanto detto è confermato dal fatto che Johannesburg è stata la destinataria del maggior numero di investimenti diretti stranieri nella regione. Ma cosa rende questa città così attraente? In primis, la sua solida rete di collegamenti ai mezzi di trasporto. Basta pensare all’Aeroporto Internazionale Oliver Tambo, il più grande e trafficato del continente, a soli 20 minuti di treno dal centro.

Johannesburg è stata scelta come base dai giganti tecnologici statunitensi (Facebook, Google e Microsoft). Ma anche il sobborgo di Braamfontein non se la cava male: sta infatti diventando un importante hub digitale.

Colin Farquhar, amministratore delegato di Exterity, una società tecnologica scozzese specializzata in contenuti video che ha, ovviamente, una sede locale nella città sudafricana, spiega: "Johannesburg è una vera e propria fucina di talenti, oltre a essere ricca di uffici arredati. Prima di aprire un ufficio locale, però, il mio consiglio è quello di collaborare con aziende locali che possano aiutare a capire meglio le condizioni degli investimenti e del commercio in Sudafrica".

 

Ti stai attrezzando per crescere? Con Regus è più facile espandere la tua azienda all’estero.